Cos’è lo stalking e come difendersi
Ne avrai sicuramente sentito parlare, forse l’hai anche subito senza saperlo. Nell’articolo di spieghiamo cos’è lo stalking e come difenderti.
Come ben sai quando si parla di un argomento specifico è sempre meglio chiarire la parola per capirne bene il significato e i risvolti. In questo caso si tratta di un termine inglese che deriva dal verbo “to stalk” cui significato in italiano è “fare la posta” o braccare.
Cos’è lo stalking
Lo stalking è ogni condotta persecutoria nella quale il persecutore in qualche modo ti fa la posta, ti attende sotto casa o davanti all’ufficio, ti sommerge di telefonate, mail, messaggi. Le sue sono azioni ripetute ai danni della vittima che finisce per sentirsi braccata, controllata.
Lo stalking genera nella vittima paura, ansia, insicurezza perché il molestatore sembra essere in grado di raggiungerla dovunque.
Le vittime dello stalking
Nel 90% dei casi sono donne e anche se è capitato a donne famose (cantanti, attrici, personaggi dello spettacolo) che hanno poi sporto denuncia, non è raro che capiti anche alle donne normali. Non solo in ambito privato. Lo stalking sul lavoro non è poi così raro.
La legge
Il codice penale punisce chi commette il reato di stalking con la reclusione da 6 mesi a 5 anni (decreto legge 11/2009 convertito in legge 38/2009).
Purtroppo spesso si tende a minimizzare e quindi a “portare pazienza” con la speranza che lo stalker smetta. La maggior parte delle volte non succede.
Cosa fare
Appena ci si rende conto di essere vittima di comportamenti ossessivi e morbosi contattare il numero 1522. È un numero gratuito al quale rispondono operatrici che sono specializzate nelle violenze. Il supporto telefonico ci indirizzerà al centro anti violenza più vicino nel quale potremo confrontarci con avvocati specializzati nel settore.
Una volta stabilito che si tratta davvero di stalking il passo successivo è andare in questura per fare in modo che questa emetta un’istanza di ammonimento verso lo stalker in modo che cessi le sue azioni persecutorie verso di noi.
Di solito ciò è sufficiente a calmare lo stalker, ma se non accade l’ammonimento viene trasformato in regolare denuncia penale, che può essere perseguita in tribunale con l’emissione di misure cautelari che prevedono l’allontanamento dello stalker, il divieto di avvicinamento e non solo.
Come comportarsi
Di solito ci si sente in colpa, si pensa di aver fatto qualcosa di male che ha attirato l’attenzione morbosa dello stalker. Non è colpa nostra. Il persecutore è di solito una persona “malata”, effetto di turbe mentali. Nel caso più comune lo stalker è un ex (uomo o donna) che non accetta la fine del rapporto.
Un ex che diventa stalker potrebbe già aver manifestato comportamenti anomali durante la relazione che, una volta finita, sfociano in vere e proprie persecuzioni ai danni della vittima.
In altre circostanze lo stalker è un amico, un conoscente, ma anche uno sconosciuto che vorrebbe avere con la vittima un rapporto affettivo o sessuale.
È bene, nel caso lo stalker sia un ex, chiarire subito la situazione evitando di fargli credere che ci possano essere delle possibilità di riavvicinamento. La paura potrebbe indurci a “tenerlo buono” con comportamenti ambigui che però instillerebbero nello stalker la speranza.
Se non si sa chi è evitare il più possibile tutte le situazioni a rischio, ovvero i posti isolati, i luoghi dove si avrebbe difficoltà ad essere soccorsi da qualcuno. Un buona accorgimento è “mettere da parte le normali routine”. Questo serve a spiazzare lo stalker che, se era abituato ad appostarsi in macchina il mercoledì sera davanti alla palestra, rimarrà deluso.
Tenere sempre a portata di mano un cellulare per chiamare le forze dell’ordine nel caso si presenti un pericolo (evitate di inserire il codice per lo sblocco del telefono che vi farebbe perdere tempo prezioso).
Nel caso la persecuzione avviene telefonicamente dotarsi di un’altra linea e dare il numero SOLAMENTE a persone di fiducia pregandole di non passarlo a nessun altro. Una buona idea, se non sappiamo chi sia il persecutore, è di dare il numero a poche persone alla volta, in modo da poter verificare.
Se le telefonate arrivano ancora sapete che è una persona a cui avete dato il numero. In ogni caso fate in modo di registrare le chiamate. Non cancellate le email, ma scaricatele, stampatele, tenetene una copia da fornire alle forze dell’ordine nel momento in cui farete denuncia.
Su un quaderno segnate tutte le telefonate, mail, persecuzioni che ricevete in modo da creare una sorta di bollettino che vi aiuti a capire quando si verificano, se sono cicliche o accadono in particolari orari o giornate della settimana.
Non sottovalutate il problema, potrebbe essere più grave di quanto pensiate e l’incolumità vostra e di chi vi sta vicino deve essere garantita.
Un vecchissimo film “Attrazione Fatale” del 1987, con Michael Douglas e Glenn Close rende benissimo l’idea di cos’è lo stalking e di come anche una donna possa sviluppare un’orribile ossessione per l’ex amante, tanto da arrivare all’omicidio.
Per maggiori info e supporto contatta lo sportello stalking al telefono rosa <==
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Un argomento molto attuale anche nel 2020. Ottime informazioni ed è importante comprendere che “portare pazienza” purtroppo serve solamente ad alimentare i comportamenti persecutori dello stalker. E’ fondamentale non affrontare questa situazione da soli.
Argomento molto delicato, un fenomeno che non accenna a estinguersi anzi ci sono nuovi casi ogni giorno e per tutti i gusti, è vero che si sta facendo qualcosa ma non è ancora sufficente, in molti casi non possiamo dire se siamo al sicuro nemmeno dopo l’intervento delle forze dell’ordine, hai fatto bene a parlarne si dovrebbe fare più spesso.